Il weblog di Gokachu


venerdì, giugno 30, 2006
Hellbly on Agassi
Noi cineblogger di tennis siamo tutti amici e ci linkiamo fra di noi.



Questo è un blog di tennis - 2
Mentre sonnecchiosamente Argentina e Germania passavano ai supplementari di una partita brutta davvero, il tennis dimostrava tutta la superiorità e maggior nobiltà rispetto al gioco del calcio mettendo in scena lo scontro drammatico tra Martina Hingis e Ai Sugiyama (Amore Montecedro).

La mia favorita veniva eliminata in un terzo tesissimo set da una tennista di cinque anni più vecchia, ma ricca di coraggio e determinazione. Grandi emozioni, volti scuri e corpi sudati in una giornata che a Wimbledon non deve essere stata proprio freschissima.

Usciti nella stessa giornata entrambi i tennisti su cui avevo scommesso e ben prima di quanto ci si potesse attendere (Blake è stato inaspettatamente eliminato dalla Bestia della Bielorussia), mentre cerco altri su cui giocare scopro che il torneo maschile è così scontato che si può scommettere su questa questione: durante Wimbledon 2006 Federer perderà un set? O no? Per ora il no paga 3.25 e il sì 1.33.




giovedì, giugno 29, 2006
Questo è un blog di tennis - 1
Dopo aver visto Federer massacrare Henman e lasciarli fare qualche gioco nel terzo set mosso quasi da umana pietà, comincio a pensare che la quota alla quale ho gicoato Blake (26) sia decisamente troppo bassa. Infatti adesso paga 34 (e Federer 1.33)

Roddick non è fortissimo ma è un giocatore generoso capace di farsi amare; gli voglio già bene e un po' lo tifo.

La Hingis ha steso l'italiana Garbin in due set senza grande storia, ma è stata simpatica, si è riso molto, si è concessa, ha fatto delle giocate di gran classe. I tre anni di stop le han fatto bene al quoziente di simpatia; in quanto all'intelligenza, è quella eccelsa di sempre. Son contento di averla giocata e felice di poterla tifare.




Concerti che vi siete persi
I Three in one gentleman suit sono bellissimi; li ho visti solo di striscio e non vedo l'ora di vedere un concerto loro per intero.
Trovo i Death of Anna Karina praticamente inascoltabili da disco, dal vivo invece son passabili.
I Linea 77 sono un gruppo di puzzoni senza idee.



Cazzo guardi? Questo è un blog di tennis!
Causa concomitante presenza di splendide giornate di sole, vicinanza del mare, torneo di Wimbledon, campionati del mondo, concerti serali e fiacca esistenziale, la consueta rubrica Inediti cinefili è sospesa (almeno) fino al 13 luglio.





martedì, giugno 27, 2006
Fine dell'Oracolo
I risultati "puri" dell'Oracolo sono terminati, restano quelli "spuri" (ovvero partite che secondo l'Oracolo si sarebbero dovuto giocare per esempio in semifinale e invece sono ai quarti, cose del genere). Siccome i secondi sono ancora tutti da provare come validi, tiriamo le somme sui risultati "puri", a partire da quando li ho postati (quelli oltre ai primi 4 sono nei commenti).

Abbiamo giocato 22 partite.
Supponendo 3 euro a partita, abbiamo speso 66 euro.
Abbiamo azzeccato 4 risultati esatti.
Supponendo sempre 3 euro a puntata, abbiamo vinto 82.50 euro.

Ci ritroviamo con 16.50 euro in più, e ci siamo divertiti.

Grazie Oracolo!




lunedì, giugno 26, 2006
Amerai ciò che più hai odiato
Oggi inizia Wimbledon, e in piena crisi di gioco d'azzardo ho puntato la Hingis vincente il torneo (Il maschile? Un po' troppo scontato).




Prevedere il futuro attraverso i bookmakers inglesi
Politica : U S Presidential Election 2008 - Winner

Hilary Clinton 3.00
John Mccain 6.00
John Edwards 8.00
Mark Warner 11.00
G Allen 11.00
Rudolph Giuliani 15.00
C Rice 15.00
Al Gore 26.00
(seguono altri)

Il fatto che con due anni di anticipo sulle elezioni la Clinton paghi solo 3 mi fa pensare che la sua elezione sia praticamente scontata, a meno che in questi due anni non si ammali, non perda la faccia in pubblico o non ci sia la Parusia. Secondo i bookmakers inglesi insomma se arriva viva al 2008 vince. A me non dispiacerebbe.




giovedì, giugno 22, 2006
Inediti cinefili: Haze (versione lunga)
La versione lunga dell'ultimo film di Shinya Tsukamoto dura circa cinquanta minuti, quindi è un mediometraggio. Lasciate da parte le stratificazioni narrative e le sottigliezze nella descrizione dei personaggi dei suoi ultimi lavori, in questo il grande Shinya ci precipita immediatamente all'Inferno o in qualcosa di molto simile, senza fronzoli e senza ciance, senza spiegazioni se non estremamente confuse. Tornato alle radici, alla costrizione e al tormento del corpo, Tsukamoto dà vita ad un lavoro visivamente molto baconiano, non tanto un film quanto un quadro in movimento.

Da queste parti Tsukamoto è un'istituzione assai più di Garibaldi, quindi che dire: non è la sua cosa migliore né ce lo si poteva ragionevolmente aspettare; ma va visto assolutamente.




martedì, giugno 20, 2006
L'oracolo ha parlato
Innanzitutto le prove:



In una delle isole del Mediterraneo si trova un misterioso individuo - con cui sono indirettamente in contatto - che vaticina sui risultati esatti delle partite del Mondiale, azzeccandone una al giorno.
Oggi è toccata a Spagna-Tunisia.
Ieri a Brasile-Australia
L'altro ieri a Italia-USA.

Gratis et amore dei vi indico i risultati vaticinati per domani; se non ne esce neanche uno non mi considerate responsabile del vostro tracollo finanziario. Io per non saper né leggere né scrivere ci metto tre euro a partita.

Ecuador-Germania 1-2 (quota SNAI 8)
Costa Rica-Polonia 1-1 (quota SNAI 7)
Svezia-Inghilterra 3-1 (quota SNAI 40!)
Paraguay-Trinidad e Tobago 1-2 (quota SNAI 12)


E in bocca al lupo a tutti quanti.



lunedì, giugno 19, 2006
Come smettere di lavorare e vivere alle spalle degli scommettitori emotivi
Amplio un concetto espresso nei commenti ad un altro post, riguardante se sia possibile o no mediamente vincere scommettendo. La risposta è sì, e vi rivelerò adesso il terribile segreto. Gratis. Oddio, se poi vincete centinaia di euro e mi volete fare un regalo, lo accetto volentieri.

Le agenzie di scommesse vincono sempre, e se non lo fanno è perché è successo qualcosa di davvero imprevedibile. Prendiamo un caso di attualità: la partita Arabia Saudita - Ucraina. La SNAI dà le tre quote così:

1 7,50 X 4,00 2 1,40


La somma degli inversi delle tre quote dà circa 1,1. Questo significa che mediamente la SNAI incamera il 10% del totale delle scommesse; le probabilità reali dei vari eventi secondo SNAI sono: 1, una probabilità su 8,25; X, una probabilità su 4,4; 2, una probabilità su 1,54.
Quindi se scommettiamo "a caso", supponendo che i quotisti SNAI sappiano fare il loro mestiere, ad ogni scommessa perderemo mediamente il 10% del nostro capitale di partenza (nel caso del "risultato esatto" si va sul 25%). A differenza di un florido mercato azionario, questo è un gioco in cui si perde.

Come si fa allora a vincere? In due modi.

1 diventando quotisti "più bravi" dei quotisti SNAI; io conosco le condizioni di forma di Arabia Saudita e Ucraina molto bene, perché seguo le due squadre con attenzione e da anni, e so che la probabilità reale di una vittoria dell'Arabia Saudita è 1/6. Siccome la SNAI me la paga 7,5, la gioco.

Questo metodo è quello di gran lunga più divertente, e inoltre si può applicare su qualsiasi partita, ma richiede competenza.

2 Approfittando dei localismi dei bookmakers. Le agenzie di scommesse hanno delle quote che non tengono solo conto delle probabilità stimate dei vari eventi, ma anche del flusso del mercato degli scommettitori. Il che può influenzare pesantemente le quote anche nel caso di Arabia Saudita - Ucraina, ma diventa sicuramente interessante quando SNAI stima le quote delle partite dell'Italia. Agli italiani piace scomettere sull'Italia vincente, e i quotisti ne tengono conto. I bookmakers inglesi - e gli scommettitori inglesi - sono meno soggetti a questo fenomeno, tanto che per esempio danno la vittoria dell'Inghilterra nella partita con la Svezia ad una quota più alta di quella stimata da SNAI.

La mia ipotesi è dunque che le quote giuste siano SEMPRE quelle inglesi; con SNAI si può vincere. Si può fare anche l'ipotesi inversa; è meno fondata nei fatti ma io la faccio spesso perché la puntata minima delle agenzie inglesi è 1 centesimo e non 3 euro come da SNAI.

Si applica meccanicamente il seguente algoritmo: prendiamo la quota inglese, la rinormalizziamo per ottenere la probabilità reale, la confrontiamo con la quota SNAI. Se SNAI paga di più della probabilità reale, si gioca.

Esempio: andiamo a vedere la prossima partita della nostra Nazionale. SNAI valuta la vittoria della Repubblica Ceca per 2-0 a 17, mentre i quotisti inglesi a 13. La probabilità reale dell'evento, sempre supponendo che i quotisti inglesi abbiano prodotto le quote perfette, è di 16,25. Che è meno di 17. Quindi in quest'ipotesi giocare il 2-0 da SNAI "conviene". Più è grande la differenza tra probabilità reale e quota SNAI, più conviene giocare.

Esempio di attualità: la vittoria del Togo sulla Svizzera è data dagli inglesi a 6.50. Probabilità reale 7.32. Quota SNAI 8. Si gioca.

Se la nostra ipotesi è giusta, su grandi numeri di scommesse fatte con questo criterio si vince sempre.




sabato, giugno 17, 2006
Giubilo antipatriottico
MDF IB -e10ca3c3ad3d CARTA - 6031980070013997 IC - 292 NC - PISA BRENNERO 17/06/2006 16:00
SINGOLA QUOTA FISSA 65 ITALIA - USA RIS.ESATTO 26 EV. 1-1 10,00
Puntata per scommessa: EURO 3,00 EURO Possibile Vincita: 30,00 EURO



venerdì, giugno 16, 2006
Ich bin ein European: L'enfer
La Béart per la seconda volta all'inferno. Nato da un progetto decisamente ambizioso, ovvero rendere pellicola uno dei film della trilogia dantesca di Kieslowski e Piesiewicz, con sceneggiatura dello stesso Piesiewicz e regia di uno dei più promettenti giovani registi della scena europea, quel Danis Tanovic già autore del molto bello No Man's Land, il film era in grande odore di bufala.

Alla prova della visione devo dire che il film invece si salva; se le citazioni kieslowskiane sono a tratti imbarazzanti (insetti che lottano per non annegare in bicchieri, vecchine gobbe che spendono gli ultimi anni della loro vita nell'infilare bottiglie in cassonetti differenziati muniti di feritoie troppo alte per loro), se la sceneggiatura stessa mette troppa carne al fuoco e delle quattro storie raccontate riesce a farci partecipare a due a dir tanto, se alcuni dialoghi tradiscono quell'afflato morale che in Kieslowski accettavamo ma che da altri ci fa venire il mal di pancia, se poi il rapporto tra caso e destino non ci pare particolarmente ben approfondito sul piano metafisico, se il film insomma è strapieno di difetti e tutto sommato inutile, tuttavia qualcosa di buono c'è, e lo porta alla sufficienza.

In primis gli spettacolari, drammatici, emblematici titoli di testa, che contrariamente alle mie abitudini racconto: un cuculo appena nato si mette a distruggere tutte le uova del nido; l'ultimo uovo gli resiste e il cuculo precipita a terra. Ma uno dei nostri protagonisti passando di lì vede l'orrido pulcino agonizzante, e lo rimette nel nido.
Inoltre, di buono: alcune ottime sequenze, alcune interpretazioni ispirate (persino la Béart nonostante si ritrovi dei pneumatici al posto delle labbra e del seno riesce comunque a far trasparire qualcosa al di là dell'orrida maschera che la chirurgia plastica le ha cucito addosso; splendido lo sguardo della Bouquet), alcuni momenti emozionanti e una durata non eccessiva. Non ho avuto il coraggio di portarci nessuno, ma, a posteriori, l'avrei potuto fare senza essere accusato di tortura.




giovedì, giugno 15, 2006
Inediti cinefili: Election
Nella variegata produzione dell'ultimo regista classico hongkonghese mancava un film di questa complessità strutturale, con radi squarci di violenza che si aprono in un ampio affresco di intrighi e di storie di potere, alla Coppola o alla Scorsese. Indubbiamente interessante, con grandi sequenze epiche, manca tuttavia della presenza di un personaggio in cui lo spettatore si possa identificare, raffreddando così la rovente vicenda attraverso l'occhio appassionato ma non molto coinvolto di un entomologo. Classico, fin troppo.


Per procurarselo



venerdì, giugno 09, 2006
Inediti cinefili: Whisky
Davvero poco inedito questo film uruguayano, visto che si trova attualmente nelle sale italiane. Però dire che la sua è una distribuzione sghemba è doveroso, visto che nonostante i molteplici premi vinti un po' ovunque il film non è ancora stato recensito da nessun cineblogger.

Il film purtroppo non è all'altezza delle aspettative, dei premi, delle recensioni favorevoli. Laconica commedia amara sulla solitudine e la speranza inevitabilmente delusa, non trova né la disperazione metafisica di un Tsai Ming-liang (o di un Antonioni, per andare direttamente all'archetipo) ma nemmeno l'umorismo sconsolato di un Kaurismaki, rimanendo incerto e in bilico fra le due possibilità.
Un film che se fosse stato francese o italiano non avrebbe vinto alcunché, miracolato dal deprecabile slancio filoterzomondista di giurie e critica.

Poi non è che faccia proprio schifo. Se non avete nient'altro da fare, può pure meritare la vostra serata.


Nelle sale



martedì, giugno 06, 2006


domenica, giugno 04, 2006
Ascolti in casa Gokachu
I pezzi son tutti ben conosciuti e già fin troppo ascoltati, ma a sentirli in fila uno dopo l'altro è difficile sottrarsi all'emozione.




giovedì, giugno 01, 2006
Inediti cinefili: The Face of Another
Questo film è quello che fu proiettato nell'ormai leggendario cineforum bolognese, dando origine a una sequenza impressionante di post entusiasti (Cineblob, Rob, Infamous, Kekkoz) nonché indirettamente a The Game. Le aspettative erano dunque alte.

Invece mi trovo di fronte ad un film fortemente datato, che ripete temi, atmosfere e soluzioni stilistiche di Alphaville e de La Jetée senza vera ispirazione indipendente, che fa un uso troppo radicale dello straniamento generando noia, che si fa prendere la mano dall'aspetto teorico avvolgendosi in lunghi didascalici dialoghi, che cerca soluzioni visive estreme ma con risultati quasi sempre deludenti, che giustappone alla vicenda principale una vicenda secondaria del tutto slegata e pleonastica, e che insomma potrà pure essere una pagina del cinema giapponese interessante dal punto di vista storico ma risulta piuttosto irrilevante dal punto di vista qualitativo. Si può evitare con profitto.


Per procurarselo